Quest’articolo nasce sulla base delle domande poste più di frequente sui forum di acquariofilia, e vuole essere un primo orientamento per l’acquisto e la risoluzione delle problematiche più comuni. Il contenuto non può essere che generico, pertanto vi invito sempre a porre quesiti specifici sul forum, tenendo presente che quando si chiede un consiglio o un aiuto alla risoluzione di un problema legato ai pesci, è enormemente di aiuto che il vostro profilo utente sia compilato nella maniera più precisa possibile: Allestimento tecnico, filtraggio, animali inseriti (pesci, coralli ed altri invertebrati), data di avvio della vasca, valori chimici della stessa (compresa marca di test usata e data ultimi test), eventuali integratori e cibi utilizzati. Problemi comuni legati a tutti i pesci marini– Tutti i pesci richiedono un periodo di adattamento alla nuova vasca in cui sono immessi; questo periodo può variare da pochi giorni a qualche settimana, quindi non drammatizzate se in 2 giorni un pesce non avrà il comportamento che ci si aspetta, l’importante è che non dimostri segni di pesanti malesseri.
Raccomandazioni prima dell’acquisto dei pesci– Accertarsi che la vasca abbia le condizioni tecniche e ambientali per il mantenimento dell’animale in questione, soprattutto per quanto riguarda la dimensione da adulto (i pesci crescono, in ambienti adeguati: non credete che “tanto restano piccoli”; il fatto che non crescano è legato al nanismo indotto che nella maggior parte dei casi porta a morte prematura, stress e malformazioni fisiche). – Accertarsi che il pesce che si vuole comprare mangi! Fatevelo dimostrare dal negoziante e diffidate da chi non lo vuol fare. – Accertarsi di essere in grado di poter fornire una alimentazione adeguata al pesce in oggetto (alcune specie non accetteranno praticamente mai, cibi artificiali). – Accertarsi che il pesce non abbia sintomi di malattie evidenti (puntini bianchi o neri, arrossamenti intorno alla bocca , alle branchie e all’ano), che abbia un comportamento naturale (evitare i pesci apatici appoggiato sul fondo senza reazione), e una normale respirazione. Controllare che non sia eccessivamente magro (soprattutto nelle aree della testa e della linea laterale, potrebbe essere indice che il pesce non ha mangiato per giorni o settimane e della malattia della linea laterale, difficilmente reversibile). – Accertarsi che sia compatibile con gli altri pesci , i coralli o gli altri invertebrati che si hanno in vasca. – Accertarsi che la vasca sia in grado di gestire, a livello di carico inquinante, il nuovo arrivato. – Accertarsi che il pesce non abbia particolari necessità di substrati particolari (se per esempio non abbiamo la sabbia in vasca, sarebbe corretto non comprare pesci che necessitano di questo tipo di fondo per dormire o dove rifugiarsi in caso di stress).
Problematiche comuni per i pesci marini– Importante è fare una acclimatazione corretta ai pesci; il problema principale è costituito dalle differenze chimiche (in particolar modo pH e salinità) e di temperatura dell’acqua contenuta nel sacchetto. Questi due fattori devono essere riportati con gradualità a quelli presenti in vasca, immettendo l’acqua nuova poco alla volta, preferibilmente con un goccia a goccia. – Studiate preventivamente le problematiche legate al pesce in oggetto, in modo da poter valutare eventuali problemi comportamentali. Molti pesci, per esempio, sono molto timidi, e possono stare nascosti per giorni prima di farsi vedere; molti altri possono richiedere diversi giorni per iniziare ad alimentarsi assieme agli altri pesci dell’acquario. – Fate molta attenzione il primo mese dall’inserimento, per poter scorgere i sintomi di eventuali malattie o parassitosi, facendo riferimento alla sezione malattie marino per la risoluzione delle stesse. – Pensate sempre bene a tutte le possibili problematiche che possono sorgere per incompatibilità con gli altri abitanti; cercare di pescare un pesce in una vasca piena di coralli e rocce vive, può essere un’impresa davvero ardua.
Pesci con problematiche note e/o esigenze particolari– Acanturidae : sono pesci che necessitano di ampi spazi per il nuoto; per i generi e le specie più piccole, sono consigliabili almeno 200 litri netti (Chtenochaetus e Zebrasoma flavescens o Z.xanthurum), mentre per Paracanthurus e Zebrasoma veliferum e Z.desjardini, si parte da un minimo di 300 litri. Acanthurus lineatus – Zanclidae : splendido pesce con una mortalità enorme, dovuta al fatto che è estremamente difficile abituarlo ai cibi artificiali; solitamente sono pesci che rifiutano qualsiasi cibo che si provi a dar loro. Oltretutto rappresenta un rischio per tutti i coralli, in quanto fanno parte della sua dieta naturale. – Pseudanthias : genere di pesci haremici che richiedono un ampio spazio di nuoto e che solitamente sono altamente schizzinosi per il cibo, eccetto i P.squamipinnis e pochissime altre specie, sono pesci che solitamente non iniziano mai a mangiare e muoiono piano piano di inedia. Andrebbero cibati almeno 3 volte al giorno, con una dieta varia e specifica. Pseudanthias squamipinnis – Synchiropus, Macropharyngodon e Anampses : genere di piccoli pesci dalle livree coloratissime che hanno grosse difficoltà alimentari; il 99% non accetterà mai alimenti artificiali o surgelati, ma baserà tutta la propria alimentazione sulla fauna bentonica presente in vasca. Si raccomanda il loro inserimento in vasche con almeno 1 anno di maturazione e un minimo di 40 Kg di rocce vive per singolo esemplare. Per i Macropharyngodon e gli Anampses è consigliabile avere qualche cm di sabbia fine, dato che il pesce cerca di insabbiarsi per dormire o in caso di spavento. – Chaetodontidae : i componenti di questa famiglia sono comunemente noti come pesci farfalla, sono estremamente comuni in mare dove c’è abbondante crescita di coralli. In cattività, molti di questi pesci presentano grosse difficoltà di alimentazione, oppure problemi legati alla compatibilità con i coralli. Praticamente tutti, sono in parte o totalmente corallivori; ogni specie andrebbe comunque analizzata in specifico, per cui richiede un approfondimento. Alcuni sono utilizzati normalmente come predatori di organismi infestanti come Aiptasia e/o Idrozoi (per esempio Chelmon sp.) anche se comunque coralli ed altri invertebrati possono essere a rischio e la certezza matematica che questi pesci si cibino di determinati organismi non esiste.
– Pomacantidae: i pesci angelo variano enormemente come dimensione, robustezza e adattabilità alla vita in acquario. Il genere che rimane più piccolo, è quello dei Centropyge, che sicuramente è il più consigliabile anche per vasche piccole (in ogni caso almeno da 100 litri netti). I grandi pesci angelo del genere Pomacanthus, Apolemychtis, Holacanthus e Chaetodontoplus, solitamente dopo un periodo di adattamento accettano cibi alternativi, a parte alcune specie che rimangono particolarmente schizzinose e possono anche morire di fame (per esempio Pygoplites diacanthus). Sono molto suscettibili alle parassitosi comuni e richiedono in ogni caso vasche di una certa dimensione per stare bene (almeno 300 litri netti per le specie più piccole). Per tutti i generi di questa famiglia deve essere nota la possibile incompatibilità verso i coralli e i molluschi del genere Tridacna che possono essere mangiati; purtroppo ogni pesce è un caso a se stante, e in ogni caso possono iniziare a mangiare coralli anche dopo anni di comportamento esemplare. Per cui è importante essere coscienti del rischio che si corre. Centropige bispinosus
– Pesci scatola e pesci palla : queste famiglie di pesci, non sono solitamente adatti alle normali vasche di barriera, in quanto tendenzialmente sono incompatibili con coralli e altri invertebrati che possono predare. I pesci scatola, inoltre, sono pesci non agili nel nuoto, che spesso rimangono incastrati nelle aspirazioni delle pompe di movimento e possono essere sbattuti contro i vetri o gli altri arredi dell’acquario. Andrebbero quindi inseriti in allestimenti appositi, che tengano conto di queste limitazioni.
– Oxymonacanthus longirostris : pesce lima dalla livrea molto appariscente e sicuramente molto bello da vedere, ha il problema di essere praticamente monofago e di cibarsi esclusivamente di polipi di Acropora. – Exallias brevis : blennide di discrete dimensioni che si ciba esclusivamente di polipi di coralli duri a polipo piccolo. – Scaridae : questa famiglia racchiude i pesci pappagallo; tipicamente questi vivono cibandosi di alghe e coralli in maniera indiscriminata e non sono certo consigliabili per acquari di barriera. Inoltre raggiungono dimensioni decisamente ragguardevoli. – Signatidae (cavallucci marini e simili) : questi splendidi pesci sono famosissimi e decisamente affascinanti come comportamento. Il problema che hanno è dato dalla struttura primitiva dell’apparato digerente, che assimila pochissimo del cibo ingerito. Praticamente sempre, rifiutano cibi granulari, o liofilizzati, o in fiocchi, accettando esclusivamente surgelati. Devono essere nutriti tramite artemia surgelata, arricchita di vitamine o, preferibilmente mysis, con una frequenza di almeno 2-3 volte al giorno. Hanno necessità di vasche allestite specificatamente per loro data la scarsa capacità di nuoto e l’esigenza di appigli dove stazionare. – Platax : sono pesci che raggiungono dimensioni non indifferenti, non sono compatibili con i coralli e solitamente rifiutano i cibi forniti abitualmente in acquario. – Pesci cartilaginei (squali e razze) : pesci dalle dimensioni solitamente non compatibili con gli acquari medi, in quanto richiedono vasche veramente grandi allestite appositamente . Ovviamente è da considerare anche il fattore alimentazione che li rende incompatibili con la maggior parte dei pesci che normalmente si ospitano in acquario. – Pesci velenosi : Alcuni pesci presentano spine con all’interno tossine velenose e pericolose anche per l’uomo; tra questi si segnalano gli Pterois e i generi ad essi correlati che hanno spine velenose e dolorose in caso di puntura, in caso di allergia alla tossina può portare allo shock anafilattico. I Siganidi hanno le spine dorsali velenose e le usano per difesa; difficilmente in acquario le utilizzano, ma sono da maneggiare con estrema attenzione.
– Pesci predatori (cernie, antennaridi, murene ecc.): per queste famiglie di pesci è consigliabile l’allevamento in vasche dall’ampio spazio, con un alto numero di nascondigli e con filtraggi estremamente potenti. E’ prioritario informarsi sulle dimensioni che raggiungono normalmente e verificare la compatibilità con altri pesci e/o invertebrati. Considerazioni generali e conclusioniL’inserimento di un qualsiasi organismo nella vasca, richiederebbe ogni volta un’indagine preliminare, in merito alle sue esigenze e compatibilità con gli altri ospiti. I pesci non fanno eccezione, per cui raccomando sempre di comprare solo pesci idonei al proprio allestimento, studiando prima eventuali problematiche, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di problemi. Non fate esperimenti sulla pelle dei pesci , mantenere per esempio un acanturide in vasche dalle dimensioni contenute è solo un buon modo per stressarlo e farlo vivere male, in ogni caso consiglio la lettura di qualche libro specifico in modo da poter pianificare. |
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