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I Fertilizzanti nell’acquario d’acqua dolce

15/11/20090

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  • 1 Premessa
  • 2 Generalità
  • 3 Uso dei fertilizzanti
  • 4 Modalità del test:
    • 4.1 Dennerle: inizio 13/05/07 – fine 30/10/07
    • 4.2 Anubias: inizio 31/10/07 – fine 03/02/08
    • 4.3 Elos: inizio 04/02/08 – fine 26/05/08
    • 4.4 Brightwell: inizio 21/09/08 – fine 31/12/08
    • 4.5 Equo: inizio 06/08/08 – fine 28/02/09
  • 5 Considerazioni finali
  • 6 Ringraziamenti

Premessa

Sollecitato dalle numerose problematiche avanzate dagli acquariofili alle prese con la coltivazione delle piante acquatiche tropicali, circa due anni fa ho iniziato ad eseguire dei test sui fertilizzanti commerciali ed ho raccolto i risultati ottenuti in questo articolo, nella speranza che possano essere di aiuto nella scelta e corretta somministrazione del fertilizzante più adatto alle esigenze di ciascun appassionato.

L’articolo, frutto dell’esperienza maturata in più di 35 anni di passione per gli acquari di acqua dolce e in quasi 10 anni di contatti con gli acquariofili in difficoltà con la coltivazione delle piante, non ha la pretesa di essere un testo didattico ma soltanto un resoconto delle prove effettuate sull’utilizzo dei fertilizzanti e dei risultati ottenuti.

Generalità

Negli ultimi anni la tendenza a realizzare acquari dotati di un elevato numero di piante ha subito una vera e propria impennata sicuramente promossa e sostenuta dai numerosi articoli, corredati da stupende fotografie, che il web ci mette a disposizione. Non meno importante è stato il contributo dei numerosi forum che hanno alimentato lo sviluppo di questo nuovo modo di allestire le vasche, mediante il continuo scambio di esperienze e suggerimenti sulla corretta conduzione degli acquari.

Questa tendenza è stata fortunatamente seguita con interesse dalla maggior parte dei negozianti che, contrariamente a quanto avveniva negli anni passati, ha dedicato sempre più spazio alle piante, prima relegate ad un ruolo secondario o, addirittura, inesistente. Le varietà disponibili oggi sul mercato ci consentono di ottenere una infinità di accostamenti, senza alcun limite per la nostra fantasia e creatività. Non sempre però la loro coltivazione risulta facile e, dopo alcuni giorni o settimane, le specie più esigenti iniziano a deperire fino alla scomparsa.

Allestimenti così spinti richiedono maggiori conoscenze delle esigenze delle piante ed un costante impegno per il loro corretto mantenimento, assicurando i nutrimenti necessari oltre, ovviamente, una buona illuminazione ed adeguate caratteristiche dell’acqua della vasca.

I fertilizzanti disponibili in commercio ci consentono un’ampia scelta sia in termini di prezzo che di semplicità di utilizzo. Abbiamo infatti a disposizione sia confezioni uniche, che contengono tutti gli elementi necessari ai fabbisogni delle piante, sia linee di fertilizzanti composte da più confezioni contenenti ciascuna i principali macroelementi, Azoto, Fosforo e Potassio, e i microelementi, talvolta ad esclusione del Ferro che, sempre più produttori, oggi tendono a fornire in confezione separata.

Fino a non molti anni fa l’aggiunta di Azoto e Fosforo era fortemente sconsigliata a causa del rischio di proliferazione delle alghe. Negli ultimi anni, grazie alla grande disponibilità di sistemi di diffusione di CO2 ed al miglioramento dell’efficienza degli impianti di illuminazione, negli acquari fortemente piantumati, si è reso necessario anche l’utilizzo di tali elementi che, per tanti anni, sono stati banditi dalle nostre vasche.

Uso dei fertilizzanti

Non sempre risulta facile, specialmente per il neofita, la scelta dei fertilizzanti da adottare per la propria vasca anche a causa di istruzioni talvolta insufficienti o poco chiare. Nonostante le continue raccomandazioni sui pericoli dei sovradosaggi, risulta spesso invincibile la tentazione di aumentare le dosi dei fertilizzanti non appena ci si accorge del rallentamento o dell’arresto della crescita della vegetazione. Questo errore, tanto dannoso quanto comune, ha spesso, come diretta conseguenza, la comparsa delle alghe che approfittano dell’eccesso di nutrienti, non consumato dalle piante, per proliferare nelle forme più disparate.

Se la scelta del tipo di fertilizzante da utilizzare crea talvolta incertezza e confusione, il corretto dosaggio è molto più critico ed è determinante per il successo.

Allo scopo di conoscere l’efficacia e le criticità di alcuni fertilizzanti, negli ultimi due anni ho eseguito dei test su cinquelinee di fertilizzanti dei seguenti produttori: Dennerle, Anubias, Elos, Brightwell ed Equo.

Ad esclusione del marchio Equo, testato su vasca di nuovo allestimento, tutti i fertilizzanti sono stati provati nella stessa vasca avente le seguenti caratteristiche:

Dimensioni in cm: 120x45x45h, altezza dell’acqua circa 42cm, volume netto circa 220 litri.

Illuminazione costituita da 3 lampade Philips: 1 Aquarelle da 38W, 1 AquaSky da 38W ed 1 Aquarelle da 30W.

Valori principali dell’acqua: GH=8/9, KH=7, pH tra 7,0 e 7,3, NO2 assenti, NO3 da 0 a 10mg/l e Fe da 0 a 0,15mg/l in funzione delle dosi di fertilizzante utilizzate. Filtraggio: filtro interno con lana di perlon e 2 spugne, pompa da 600 l/h.

Riscaldatore da 75W.

Impianto di CO2: bombola da 7 Kg con riduttore di pressione, valvola a spillo, ampollina conta bolle esterna alla vasca e diffusore TFJ con setto poroso in ceramica, erogazione 60 bolle/minuto.

Fondo: ghiaietto policromo da 2-3 mm fertilizzato solo all’atto dell’installazione avvenuta il 3/12/93.

Piante coltivate (nel corso dei due anni di test alcune specie sono state sostituite da altre):

Vallisneria spiralis e americana, Anubias barteri nana e lanceolata, Echinodorus horemani red, Micranthemun umbrosum e micranthemoides, Hemianthus callitricoides, Ludwigia glandulosa red, Didiplis diandra, Alternanthera reinickii red, Hydrocotyle leucocephala, Rotala rotundifolia, Hygrophila corymbosa mini, Hygrophila angustifolia, Lysimachia nummularia aurea, Bacopa caroliniana, Hygrophila nana, Limnophila sessiliflora, Cryptocoryne walkeri, Microsorium pteropus, Vesicularia dubyana, Monoselenium tenerum.

L’acqua utilizzata nella vasca è quella di rubinetto senza correttivi. A tale proposito consiglio, agli appassionati meno esperti, di misurare sempre i valori di GH, KH e NO3 (nitrati) della propria acqua di rubinetto, in molti casi si renderanno conto che potrebbero utilizzarla pura o, se troppo dura, tagliata con acqua demineralizzata o di osmosi, senza essere costretti a mineralizzare, con gli appositi sali, la sola acqua di osmosi. Dalla seguente tabella, che riporta i valori di durezza totale dell’acqua potabile di 35 città italiane, si evince che, almeno per quanto riguarda tale valore, potrebbe essere utilizzata, in molti casi, con correzioni minime o senza alcuna correzione.

Non ho a disposizione i valori della durezza carbonatica e dei nitrati che invito a misurare per controllare se sono necessarie miscelazioni prima dell’uso in acquario.

Modalità del test:

Ho iniziato con dosi ridotte del 50%, rispetto a quanto prescritto dal produttore, per il primo periodo di circa 20gg, ho poi somministrato le dosi standard per circa un mese e mezzo ed infineho aumentato le dosi del 50% per circa 20gg per poi tornare alle dosi standard. I test sono stati interrotti da Giugno a metà Settembre. Tranne che per il primo prodotto testato, il periodo di prova ha avuto una durata di circa 3 mesi.

Dennerle: inizio 13/05/07 – fine 30/10/07

Prodotti utilizzati:

– giornalieri liquidi:

  • A1, contenente potassio, magnesio e microelementi;
  • A1 NPK, contenente, oltre agli elementi presenti in A1, anche basse percentuali di azoto e fosforo;

– mensile in compresse: E15, contenente potassio, ferro e manganese;

– mensile liquido: V30, contenente gli stessi elementi di A1 ma in percentuali decisamente superiori.

I flaconcini, contenenti i prodotti liquidi, sono in plastica con tappo dosatore a pompetta.
La composizione ed il contenuto percentuale degli elementi contenuti in ciascunprodotto sono indicati nelle confezioni.
Le quantità degli elementi presenti nell’acqua, al momento della somministrazione delle dosi consigliate dal produttore, sono riportate nella seguente tabella, espresse in mg/l:

V30 ed E15 sono fertilizzanti mensili e, pertanto, presentano un contenuto di elementi molto più alto di quello presente nei fertilizzanti giornalieri A1 e A1NPK.

Pur essendo sufficientemente chiare le istruzioni, ritengo che tale linea di prodotti sia più indicata agli appassionati che hanno acquisito una certa esperienza nell’uso dei fertilizzanti. Le dosi minime predeterminate dalle erogazioni a pompetta (una dose è di circa 0,2ml e tratta 100 litri di acqua al giorno), non consentono infatti un dosaggio facilmente adattabile a tutte le vasche, specialmente quelle con un volume di acqua inferiore ai 100 litri. Quando il prodotto sta per finire la quantità erogata non è costante e potrebbe spingere l’utilizzatore a somministrare un numero eccessivo di dosi.

Durante il primo periodo (dosi ridotte del 50%) ho notato difficoltà di crescita generale e arresto della crescita delle piante più esigenti. Le dosi standard hanno portato ad un buono sviluppo generale della massa vegetale mentre le dosi maggiorate hanno provocato, in pochi giorni, un rallentamento della crescita delle piante più delicate. Fondamentali si sono rivelati i cambi d’acqua del 50% del volume netto della vasca che hanno sempre portato ad un miglioramento della crescita.

Forse a causa del limitato periodo di test, non ho avuto modo di apprezzare la differenza tra A1 e A1NPK che, nel mio acquario, non ha prodotto sostanziali differenze di crescita della vegetazione rispetto ad A1. Riscontrata notevole difficoltà nel raggiungere il corretto protocollo di fertilizzazione.

Non ho documentazione fotografica ma solo appunti sulle dosi utilizzate ed sui risultati ottenuti.

Anubias: inizio 31/10/07 – fine 03/02/08

I prodotti utilizzati sono della linea Supra (da somministrare solo in vasche avviate da alcuni mesi e con molte piante):

– giornaliero liquido: Supra Dies contenente ferro ed microelementi;

– settimanali liquidi:

  • Supra Duo A, contenente azoto, calcio e ferro;
  • Supra Duo B, contenente fosforo, potassio, magnesio ed alcuni microelementi:

– quindicinale liquido: Supra Eximia integratore di ferro, microelementi, vitamine, amminoacidi ed enzimi.

I flaconi, contenenti i fertilizzanti, sono in plastica, riportano i componenti presenti ma non le loro percentuali. Comodi da usare, grazie ai copri tappo graduati, permettono di dosare facilmente e con precisione i prodotti in vasche di qualunque grandezza.

Reazione iniziale positiva di tutte le piante seguita da un sorprendente aumento del fogliame delle Anubias:

 

ed una crescita straordinaria del Micranthemum umbrosum:

 

Ottimi l’aspetto e la colorazione di tutta la vegetazione, come mostrano le foto seguenti:


Didiplis diandra Bacopa caroliniana Limnophila sessiliflora

Panoramica della vasca scattata al termine della sperimentazione

Anche in questo caso ho riscontrato qualche difficoltà a raggiungere il dosaggio corretto che garantisse la crescita costante di tutte le piante. A distanza di 12-15gg dal cambio d’acqua, ho sempre notato un rallentamento della crescita di molte piante, subito seguito da una ripresa dopo la sostituzione di circa il 50% di acqua.

Sovra dosaggi di Supra Duo A e B hanno favorito la comparsa delle alghe, regredite e scomparse non appena ridotte le quantità. Dosaggi inferiori hanno portato ad un rallentamento generale della crescita.

Adatto sia ai principianti che agli esperti, è particolarmente indicato per chi non ama effettuare potature frequenti in quanto tende a favorire la crescita della vegetazione che normalmente non presenta uno sviluppo veloce, a discapito di quelle piante che presentano una crescita rapida.

Elos: inizio 04/02/08 – fine 26/05/08

Podotti utilizzati:

– Fase 1: fertilizzante liquido a base di ferro e microelementi, da somministrare a giorni alterni;

– Fase 2: fertilizzante liquido a base di azoto e fosforo e microelementi, da somministrare a giorni alterni o più raramente. A causa della presenza di azoto e fosforo, è da utilizzare solo in vasche con molta vegetazione, basso numero di pesci, buona illuminazione e sufficiente presenza di CO2;

– K 40: fertilizzante liquido a base di potassio e aminoacidi, da somministrare una volta a settimanao più a seconda della velocità di crescita e del numero delle piante coltivate.

I flaconi sono in vetro con dosatore a pompetta in grado di erogare 1ml di prodotto ad ogni pressione per la fertilizzazione di 100 litri di acqua al giorno.

Le confezioni riportano i componenti presenti ma non le loro percentuali.

Come già osservato nel corso del precedente cambio di fertilizzante, le piante hanno reagito positivamente al nuovo prodotto ed hanno manifestato, dopo la prima settimana, una crescita molto veloce, come si evidenzia dalle foto seguenti: Ludwigia red 5,8 cm/settimana, Bacopa caroliniana 4,9 cm/settimana, Didiplis diandra 4,6 cm/settimana, Rotala rotundifolia 7 cm/settimana. La Limnophila e la Rotala erano state potate il 17/2 ma, come mostra la foto del 23/2, erano nuovamente cresciute.

Il dosatore a pompetta è pratico e veloce ma, come per i prodotti Dennerle, non risulta molto comodo in vasche piccole, anche se errori di sovra dosaggio non comportano dannosi squilibri dell’ambiente.

Quando il prodotto sta per finire la quantità erogata non è costante e potrebbe spingere l’utilizzatore a somministrare un numero eccessivo di dosi.

Dosaggi standard di Fase 2 hanno portato ad una leggera comparsa di alghe, regredite e scomparse non appena ridotte le quantità. Dosaggi di Fase 1 e K 40, inferiori a quelli standard, hanno portato ad un rallentamento generale della crescita.

Ho trovato difficile raggiungere la corretta somministrazione di Fase 2 che deve essere utilizzato con molta attenzione poiché, a causa della presenza di azoto e fosforo, tende a favorire la crescita delle alghe.

Ottimo l’aspetto generale della vegetazione con una leggera attenuazione del colore rosso di alcune specie scomparsa, dopo un paio di settimane, grazie all’aggiunta di un fertilizzante “fai da te” a base di ferro. Elos, a tale scopo, mette a disposizione Extra 1, che, anche se non personalmente testato, ritengo sia necessario utilizzare assieme agli altri prodotti in acquari con piante rosse e/o con molta vegetazione.


Hygrophila angustifolia Lysimachia nummularia aurea Ludwigia glandulosa red

Brightwell: inizio 21/09/08 – fine 31/12/08

Prodotti utilizzati:

– Florin Multi: fertilizzante liquido a base di macro e microelementi, da somministrare giornalmente o settimanalmente;

– Florin Fe: fertilizzante liquido a base di ferro, da somministrare a giorni alterni o giornalmente in base al consumo rilevato nelle 24 ore;

– Florin K: fertilizzante liquido a base di potassio, da somministrare a giorni alterni o giornalmente in base al consumo rilevato nelle 24 ore;

– Florin Gro: fertilizzante liquido a base di azoto, da somministrare a giorni alterni o giornalmente in base al consumo rilevato nelle 24 ore. Da utilizzare solo in vasche con molta vegetazione, basso numero di pesci, buona illuminazione e sufficiente presenza di CO2;

– Florin Axis: fertilizzante liquido a base di carbonio biodisponibile, magnesio,acidi umici ed acidi fulvici, Kelp e proteine idrolizzate, da somministrare giornalmente o settimanalmente.

I flaconi in plastica presentano un pratico tappo che permette di erogare facilmente il prodotto in gocce, per la fertilizzazione giornaliera o, se svitato e capovolto, in ml per le dosi settimanali.

Tutte le confezioni, come per i prodotti Dennerle, riportano la composizione ed il contenuto percentuale. La tabella seguente mostra le quantità degli elementi presenti nell’acqua, al momento della somministrazione delle dosi consigliate dal produttore, espresse in mg/l:

Alla fertilizzazione settimanale ho preferito la giornaliera, più impegnativa ma decisamente gestibile in modo migliore.

La fertilizzazione settimanale comporta infatti elevate concentrazioni iniziali che tendono ad ridursi con il passare dei giorni, gli elementi nutritivi sono inizialmente disponibili sia per le piante che per le alghe in quantità elevata.

La fertilizzazione giornaliera rende disponibili per le piante tutti quegli elementi che dovrebbero essere utilizzati nel giro di 24 ore, lasciando poco o nulla a disposizione delle alghe.

Le istruzioni in italiano, pervenute con i flaconi, riportano, come quellein inglese applicate ai flaconi, entrambe le modalità di dosaggio, settimanale e giornaliera, ma con alcune imprecisioni, riportate nel seguito, che potrebbero trarre in inganno o confondere la maggior parte degli utilizzatori alle prime armi:

Florin FE: le istruzioni in italiano consigliano un dosaggio di 5ml/giorno, dose doppia rispetto a quanto riportato nelle istruzioni, in lingua inglese, presenti sui flaconi, che consigliano un dosaggio di 5ml a giorni alterni. Anche tale dose ritengo che sia però eccessiva, in quanto porta la concentrazione iniziale di ferro a circa 0,15mg/l, valore che, nel mio caso, è risultato ben superiore all’assorbimento giornaliero da parte della vegetazione.

Florin K: come per il Florin Fe, le istruzioni in italiano consigliano un dosaggio giornaliero di 5ml/giorno, dose doppia rispetto a quanto riportato nelle istruzioni, in lingua inglese, presenti sui flaconi che consigliano un dosaggio di 5ml a giorni alterni.

Florin Gro: le istruzioni non evidenziavano il rischio di comparsa delle alghe in caso di utilizzo in vasche sovrappopolate e/o prive di un adeguato numero di piante a crescita rapida.

Per quanto concerne Florin Fe, Florin K e Florin Gro, le istruzioni in italiano, relative alla modalità di fertilizzazione per esperti (“Avanzato”), riportano sia le unità di misura inglesi che quelle italiane, creando confusione nella parte finale del documento, dove è richiesto di moltiplicare per il numero di litri della vasca, il valore ottenuto dividendo il consumo giornaliero dell’elemento da dosare, con il valore che si ottiene diluendo 1ml di prodotto in 1 gallone (circa 4 litri di acqua). In realtà il giusto fattore moltiplicativo da utilizzare non deve essere espresso in litri ma in galloni (volume della vasca in litri diviso 4).

La fertilizzazione giornaliera standard mi ha permesso di ottenere ottimi risultati non solo nelle fasi iniziali ma per tutta la durata del test. Non ho mai riscontrato particolari difficoltà nel calibrare le dosi in funzione dei cambiamenti apportati all’acquario quali potature di molte piante, riduzione o aumento delle specie coltivate o del numero di pesci.

La sospensione dei periodici cambi d’acqua non ha provocato una sensibile diminuzione del ritmo di crescita della massa vegetale per circa due mesi, poiho riscontrato un arresto generale della crescita come quando ho utilizzato dosi dimezzate. Sovra dosaggi di Florin Multi, FE e K non hanno evidenziato miglioramenti nella crescita.

La sospensione della fertilizzazione, di un giorno a settimana, non ha visibilmente ridotto la velocità di crescita mentre la sospensione totale ha portato ad un arresto della crescita dopo meno di 5gg e, successivamente ad una riduzione del volume del fogliame. La foto seguente mostra la differenza di crescita di talli di Monoselenium tenerum prelevati da una vasca priva di fertilizzazione (a sinistra) e da una vasca con fertilizzazione standard (a destra).

Le piante sono risultate danneggiate a tal punto da impiegare circa 15gg di fertilizzazione standard, prima di riprendere l’aspetto rigoglioso iniziale. L’arresto della crescita, dopo così pochi giorni, indicava che il protocollo di fertilizzazione era sufficientemente corretto e non provocava accumulo di elementi nell’acqua e nei tessuti delle piante.

Utilizzando le dosi standard non ho mai riscontrato problemi se non quando ho aumentato il dosaggio del Florin Gro, in presenza di un elevato numero di pesci. A fronte di un leggero aumento della crescita media della vegetazione ho, purtroppo, constatato la comparsa di alghe, regredite in meno di 10 giorni dalla riduzione della somministrazione del prodotto. Le foto seguenti danno un’idea della velocità di crescita delle piante dal 1/12 al 15/12: Ludwigia red 6 cm/settimana, Bacopa caroliniana 5,2 cm/settimana, Didiplis diandra 4,5 cm/settimana, Rotala rotundifolia 10,5 cm/settimana.

Ottimo l’aspetto generale della vegetazione con foglie grandi, colori vivi e produzione di bollicine di ossigeno:

 
Foto scattata a Dicembre 2008 Rotala rotundifolia

Non ho riscontrato sensibili miglioramenti utilizzando Florin Axis nella vasca di test già dotata di sistema di fertilizzazione di CO2, ho invece trovato benefici in altre due vasche prive di tale sistema di fertilizzazione.

Equo: inizio 06/08/08 – fine 28/02/09

Discorso a parte merita la linea Equo in quanto utilizzata nell’allestimento e conduzione di una nuova vasca da 150 litri, presso un parente, e non nella mia vasca di test.

A differenza degli altri prodotti ho utilizzato, in questo caso, anche i prodotti per la preparazione del fondo e un antialghe biologico:

  • Substrato fertile Vigor;
  • Terra attiva tropicale fine Eden;
  • Stabilo KH+;
  • Integra GH+;
  • Florido H24+: fertilizzante liquido giornaliero, contenente ferro, boro, potassio, magnesio, manganese, microelementi;
  • Florido G7+: fertilizzante liquido settimanale, contenente ferro, manganese, magnesio, potassio, solfati, microelementi;
  • Florido G30: fertilizzante liquido da utilizzare ai cambi d’acqua, contenente ferro, manganese, magnesio, potassio, boro, solfati, microelementi;
  • Bio-Alganex: antialghe biologico liquido.

Tipo di confezioni dei fertilizzanti:

– Florido H24+: flaconcino in vetro con contagocce dosatore;

– Florido G7+ e Florido G30: flaconi in alluminio con tappo dosatore;

– Bio-Alganex: fiale.

Dopo aver preparato il fondo con il substrato fertile Vigor, ricoperto da 8-10 cm di terra attiva tropicale Eden, ho sistemato gli arredi e riempito la vasca con acqua di rubinetto con i seguenti valori: GH=8/9, KH=7 e pH=7,6.

Come da istruzioni, per le prime settimane ho inserito gli integratori di KH e GH in quanto la terra attiva Eden tende ad assorbire i sali presenti nell’acqua rendendola demineralizzata.

Ho introdotto le piante dopo una settimana ed i pesci dopo due settimane.

Il produttore consigliava l’utilizzo di Bio-Alganex dopo circa una settimana dall’allestimento ma non ho seguito il suggerimento per timore di un possibile danneggiamento delle piante.

A circa 5 settimane dall’allestimento, a causa di un errore di fertilizzazione da parte della persona che si occupava della gestione della vasca (immissione di dosi giornaliere di G30 per 5 giorni consecutivi, anziché ad ogni cambio dell’acqua), arredi e piante sono stati letteralmente ricoperti dalle alghe.

Nonostante i copiosi cambi d’acqua la situazione, dopo 15 giorni era ben lontana dal risolversi. Confortato ed incuriosito dal fatto che si trattava di un antialghe biologico e non chimico, ho utilizzato il Bio-Alganex come ultima risorsa utile a debellare l’invasione delle alghe, peggiorata anche dal fatto che il proprietario della vasca, come tutti i neofiti, ignorando i miei ripetuti consigli, aveva inserito un numero di pesci 3 volte superiore a quello consentito dal volume della vasca stessa.

Dopo circa un mese dall’introduzione del Bio-Alganex, i tronchi hanno mostrato una buona riduzione delle alghe, come si nota dalle foto seguenti prese a distanza di circa un mese l’una dall’altra:

 

Dopo circa 2 mesi, quasi tutti gli arredi erano puliti ma le alghe erano ancora presenti sulla parte bassa delle piante a crescita rapida e su buona parte di quelle a crescita lenta.

Dopo 3 mesi di utilizzo di Bio-Alganex la vasca era perfettamente pulita e le piante presentavano una crescita regolare.

Solo dopo l’eliminazione delle alghe è stato possibile riprendere il test.

Inizialmente ho utilizzato dosi ridotte di 1/3 rispetto a quanto consigliato dal produttore. In tale periodo le piante hanno manifestato una crescita stentata fino a quando non ho portato le dosi al valore standard. I migliori risultati li ho ottenuti con cambi d’acqua settimanali del 30% della capacità netta della vasca. In questo caso la crescita di tutta la vegetazione non ha presentato problemi, riscontrati invece nel caso in cui effettuavo i cambi d’acqua ogni due o tre settimane. La sospensione del fertilizzante giornaliero per una o due volte a settimana non ha comportato problemi di crescita che è risultata compatta, senza steli sfilati, con foglie dai colori intensi e prive di imperfezioni, come mostra la seguente foto:

Considerazioni finali

Per quanto riguarda la presenza di CO2, sono molte le specie che possono essere coltivate senza problemi in assenza di tale fertilizzazione, in questo caso sono però indispensabili regolari cambi d’acqua settimanali. La crescita si presenta più lenta ma l’aspetto generale della vegetazione è buono. Il dosaggio del fertilizzante risulta più critico e deve essere ridotto rispetto a quanto somministrato in presenza di CO2. Il rischio alghe è più alto e, in acquari con abbondante vegetazione, le specie in grado di estrarre il carbonio dai carbonati (Elodea, Myriophyllum, Cabomba ecc.) potrebbero prendere il sopravvento a discapito di quelle non in grado di attuare tale processo.

Per una crescita costante e rigogliosa della vegetazione, ho trovato indispensabili i cambi d’acqua quindicinali del 50% o settimanali del 30% della capacità netta della vasca. Eliminano infatti non solo le eventuali sostanze nutritive non assunte dalle piante ma anche quella parte degli elementi di scambio, prodotti dalle piante stesse (inibitori della crescita), che,accumulandosi nel tempo, causano il rallentamento o, in alte concentrazioni, il blocco della crescita della vegetazione.

La differenza tra un fertilizzante e l’altro non è solo dovuta al numero degli elementi presenti ma anche alrapporto della loro concentrazione che tende a favorire la crescita di una specie piuttosto che un’altra. Alcune specie, per una buona crescita, richiedono inoltre una maggiore concentrazione di alcuni elementi. Ad esempio, l’Hemianthus callitricoides ha bisogno di una concentrazione di nitrati più alta di molte altre specie, l’aggiunta di prodotti contenenti azoto ha infatti ridato, in pochi giorni, volume, consistenza e colore alle piccolissime foglie.

Tutti i prodotti testati hanno dato risultati positivi, la differenza che li caratterizza è unicamente dovuta alle difficoltà nel raggiungere il dosaggio ottimale. Ritengo inoltre importante sottolineare che la maggior parte delle piante presenti nella vasca di test, non presentava eccessive difficoltà dicoltivazione e, pertanto, questo aspetto potrebbe non aver messo in evidenza le reali potenzialità di ciascun prodotto. Sicuramente l’esperienza maturata nel corso dei test sui vari fertilizzanti mi ha reso più attento alle problematiche legate al corretto dosaggio e pertanto, per la maggiore sensibilità acquisita, potrei aver raggiunto le dosi ottimali in tempi più brevi nel corso del test dell’ultimo prodotto. Per contro, devo però evidenziare che le lampade, all’inizio dell’ultimo test, erano in funzione da più di 15 mesi e pertanto le piante avrebbero potuto risentire delle minore efficienza dell’illuminazione.

Ritengo infine utile segnalare che la maggior parte dei produttori consiglia di utilizzare, all’atto dell’allestimento, il proprio fondo, necessario al migliore avvio della vasca ed al successivo mantenimento, in unione agli altri prodotti per la concimazione periodica, che integrano e completano gli effetti nutritivi del fondo. Sono certo che il raggiungimento delle dosi ottimali sarebbe stato meno critico in presenza del fondo appartenente alla stessa linea di prodotti utilizzati nel corso della sperimentazione. La realizzazione di un buon fertilizzante comporta tempi molto lunghi di ricerca, sviluppo e sperimentazione ed i risultati migliori si ottengono utilizzando solo la linea completa di prodotti, così come studiata e realizzata da ciascun produttore.

Ringraziamenti

Ringrazio il personale delle società Dennerle, Anubias, Elos, Reefline (distributore della linea Brightwell) ed Equo che mi ha seguito in questo lungo periodo di prove fornendomi, con pazienza e cortesia, i consigli necessari al migliore impiego dei prodotti testati.


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