La possibilità di un nuovo viaggio mi è stata presentata nell’estate del 2008, quando mia moglie mi ha proposto di aggiungermi al suo gruppo che avrebbe partecipato ai campionati del mondo di pattinaggio sincronizzato a Kahoshiung sull’isola di Taiwan a Novembre. Ovviamente ho detto di si! Il programma di viaggio prevedeva 3 fasi ben distinte: Bangkok (dove le atlete si sarebbero adattate al fuso orario alla temperatura e all’umidità tropicali), Kaoshiung (località della gara, situato nel sud ovest dell’isola di Taiwan) e le isole di Phuket&Phi-Phi per godersi finalmente un po’ di vacanza! Quando mancavano alcuni mesi al viaggio mi cominciai ad organizzarmi al meglio, prima di tutto dovevo trovare un supporto locale. E sempre meglio essere in due a pescare e poi se uno dei due è del posto: meglio! Per la Thailandia ho chiesto ai vari appassionati Europei (e Asiatici) di Anabantidi nomi di possibili contatti a Bangkok il nome è stato Nonn Panitvong. L’ho contattato immediatamente e ci siamo accordati per un’uscita nei giorni in cui sarei stato a Bangkok! Per Taiwan ho contattato uno dei maggiori ricercatori dell’isola il Prof. Chyng-Shyan Tzeng che mi ha messo in contatto con un suo assistente “Jeff” Cheng-hsiung Yang il quale si è reso disponibile per farmi da giuda in alcune località nella zona sud di Formosa! Il 9 Novembre, partenza ore 4:00 da Albinea (dopo aver “dormito” per un paio d’ore) destinazione Roma! Dopo 6 ore di pulmann, alcune ore in aeroporto e 10 ore d’aereo eravamo finalmente a Bangkok, cosa veramente incredibile il tempo era perfetto, fresco e leggermente ventilato (tutti ci avevano “spaventato” parlandoci di un posto dall’aria irrespirabile!). Ad aspettarci fuori dall’aeroporto un pulmann coloratissimo (come tutti i mezzi di trasporto che abbiamo visto!!!) con tanto di tendine a baldacchino all’interno!!! Prima cosa fatta appena arrivato in albergo: la telefonato a Nonn per metterci d’accordo sull’incontro, che sarebbe avvento dopo 2 giorni. Nel frattempo mi sono “ambientato” passeggiando nei paraggi dello splendido hotel che ci avrebbe ospitato per 3 notti! La sera siamo andati a cena su un battello lungo il fiume…uno spettacolo! Il secondo giorno è stato dedicato alla visita di alcuni dei monumenti più importanti di Bangkok: il Palazzo Reale (bellissimo) e la statua del Budda sdraiato (lunga 46 mt!!!)! Abbiamo pranzato in un ristorante che avevamo visto la sera prima lungo il fiume, pieno di acquari (tra l’altro con un ottimo sistema di filtraggio) dove si potevano scegliere i pesci e crostacei da mangiare, per me “stranissimo” visto che sono vegetariano! La sera siamo andati a teatro a vedere uno degli spettacoli più famosi di tutta la Tailandia : Siam Niramit , anche questo veramente bellissimo: elefanti tra il pubblico, esseri volanti, un fiume con tanto di barche sopra,…incredibile !!! Finalmente il giovedì alle ore 13:00 avevo appuntamento sotto una fermata del futuristico Sky Train. Per raggiungerla mi sono fermato “di corsa” al mercato di Chatuchak. Giusto il tempo di comprare un paio di retini (gli stivali me li ero portati da casa nel bagaglio a mano!!!)! Finalmente e partiamo immediatamente per il distretto di Mahachai (Samutsakhon Prov.), dopo circa 1 ora di autostrada arriviamo sul posto. Appena vedo le palme di Nypa fruticans (una specie di palma che cresce solamente in aree di acqua salmastra lungo fiumi a corso lento o zone acquitrinose con fondo melmoso nel sud-est asiatico) chiamata “Jark” in Tai,mi ricordo degli articoli che avevo letto fino a qualche giorno prima su questa località. Qui è diffuso Betta spec. Mahachai, un bellissimo Betta dai colori metallici (che speriamo venga descritto al più presto!). Dopo aver parcheggiato il fuoristrada in un piccolo spiazzo e aver parlato con alcune persone del posto, impugnato i retini ci siamo diretti verso il palmento. Appena entrati abbiamo visto un nido di schiuma tra i rami alla base delle palme. Da subito abbiamo cominciato a pescare e catturare piccoli Betta spec. Mahachai , Trichopsis vittata e Dermogenys pusilla(in questa località sono conosciuti anche Channa striata Trichogaster trichopterus, Anabas testudineus a Aplocheilus panchax). A parte i pesci erano presenti un sacco di insetti : larve di zanzara, bellissimi (ed enormi) ragni acquatici, e un sacco piccole formiche sui rami (che mordevano come forsennate!!!)! L’acqua era leggermente torbida, il fondo melmoso, il PH leggermente alcalino e con una piccola quantità di sale disciolto! Il posto era veramente spettacolare anche perchè camminavamo su una sorta di sentiero di palme tagliate, i locali usano le foglie migliori per costruire i tetti delle case, intorno a noi era pieno di “fascine” di foglie di palma già pronte per essere caricate dai contadini. La zona è una proprietà privata quindi è possibile che ci costruiscano sopra una fabbrica (l’area è molto industrializzata!)…quindi la conservazione in cattività perlomeno di Betta spec. Mahchai è una cosa fondamentale! All’uscita del palmeto giusto a metà strada tra noi e la macchina ci aspettava un varano che rovistava in mezzo a materiali di scarto, e alla nostra vista si è eclissato nell’erba alta non lasciandosi fotografare!!! Da questo palmeto ci siamo spostati di alcuni km e siamo arrivati ad un piccolo fiumiciattolo a corrente lenta, qui l’ambiente era completamente diverso: l’acqua era più trasparente, il fondo più sabbioso ed erano presenti anche piante acquatiche. Anche qui l’acqua era alcalina e presentava una piccola quantità di sale. Qui ci siamo divisi Nonn è andato a pescare all’interno mentre io sono rimasto lungo la riva spostandomi su e giù di circa 200-400 mt da dove avevamo lasciato la macchina. Si potevano vedere in superficie molti gruppi di Aplocheilus panchax chetiamo riuciti con qualche difficoltà a pescare. I gruppi erano composti da sole femmine mentre i maschi dominanti rimanevano isolati nel loro territorio più all’interno ed erano notevolmente più veloci!!! Questi ultimi presentavano una colorazione “arancione” vivo nelle pinne dispari (uno spettacolo!), Siamo anche riusciti a pescare Oryzias sp. (probabilmente una nuova specie), Dermogenys pusilla, piccoli gobidi, dei maledetti guppy (introdotti per “abbattere”, con poco successo, le popolazioni di zanzare) e dei piccolissimi gamberetti. Uno di questi presentava una colorazione “arancione” al contrario degli altri che avevo pescato di un colore “biancastro” . Sul fondo del fiume abbiamo trovato anche un serpente acquatico morto. Ormai carichi di pesci abbiamo deciso tornare verso Bangkok. Prima dell’autostrada ci siamo fermati a visitare un piccolo negozietto lungo la strada che vendeva nasse (fatte a mano) e reti di tutti i tipi (la pesca deve essere molto sviluppata nella zona). Visto che la fermata dello sky train era vicino al mercato di ChatuchakNonn mi ha proposto di “rivisitarlo” insieme a lui. A me andava benissimo anche perché mi ero fermato solo al primo negozio e perché Nonn è conosciuto da tutti qui. La sezione dedicata ai pesci è un groviglio di negozi uno accanto all’altro alcuni aperti altri chiusi altri solo qualche vasca appoggiata a terra ma tutti bellissimi (le vasche erano tutte perfette e i pesci pure). Qui si può trovare veramente di tutto!!! Per non parlare poi della sezione dedicata ai PLAKAT (Betta splendens & Co), qui si potevano vedere di tutte le forme e di tutti i colori: a parte quelli rossi e blu, se ne potevano vedere di arancioni, bianchi e addirittura neri con riflessi metallici (mi hanno detto che questi riflessi cangianti sono ricavati con incrocio con Betta spec. Mahachai). Oramai era tardi e visto che avevo ancora un ora tra sky train e metro decisi di salutare il mio nuovo amico Nonn, solo dopo aver bevuto un bicchiere di zucchero di canna gelatinoso…dal sapore strano ma molto rinfrescante dopo una giornata passata al sole. Il mio unico rammarico è di aver avuto solo così poco tempo da passare con Nonn, una persona veramente speciale, a lui un grazie particolare. Tornato in albergo (stremato) ho diviso i pesci, cambiato un po’ d’acqua e lavato gli stivali…il giorno dopo di buon ora saremmo partiti per Taiwan! Dopo un volo di circa 3 ore e mezzo per Taipei, dopo un altro di circa 1 ora per Kahoshiung e dopo un’altra ora di pulmann eravamo finalmente nel nostro nuovo albergo, che sarebbe stato la nostra casa per 4 giorni. La sera ho avuto il piacere di incontrare Floyd Souza (che ho contattato tramite un amico (Diego Montanari) di Eddie Lee che vive a Taipei ed è appassionato di Guppy), Floyd è un americano che vive a Kahoshiung ed è un allevatore, esportatore di pesci tropicali, tra l’altro anche appassionato di killi. La serata è passata benissimo chiacchierando di questi pesci e di tutti gli amici comuni (il mondo è veramente piccolo!)! Dopo un giorno di “ambientamento” durante il quale abbiamo vagabondato per la città riscontrando una grandissima gentilezza dei locali, la mattina successiva (il 15 Novembre tra l’ altro compleanno di mio figlio Jacopo) avevo appuntamento con la mia guida alle ore 9:00 fuori dall’albero. Puntualissimo l’indomani mi aspettava Jeff, con il quale partii subito in direzione sud verso Pingtung. Dopo circa un’ora di autostrada arrivammo in un piccolo paesino da li arrivammo sul posto: Wu-gou-shui. Scesi dalla macchina mi trovai davanti uno splendido ruscello con acqua perfettamente trasparente il Dong-gang. Le caratteristiche dell’acqua PH attorno a 7 e temperatura di circa 26°C. Il fondo era sabbioso, con alcuni massi diffusi, una profondità variabile dai 20 cm ai 100 cm circa, erano presenti varie piante acquatiche. Mi infilai subito gli stivali, presi il retino e iniziai a “sguainare” lungo le rive. Ci accorgemmo subito che il retino che avevo comprato a Bangkok aveva il manico troppo corto, e subito Jeff mi prestò il suo fatto in casa, era bellissimo: aveva un manico abbastanza fatto di bambù e una cornice in acciaio piegata e una rete molto sottile. Inizia ad usarlo e cominciai a catturare di tutto: gamberetti, piccoli “barbus”, ghiozzetti,…un vero spettacolo! Dall’altro lato del ponte un altro pescatore (sempre con guadino) ci mostro (e fece fotografare) cortesemente il suo pescato. Dopo un po’ decidemmo di spostarci in un altro affluente del Dong-gang e successivamente in altri ruscelli della zona, anche qui trovammo le stesse specie. Per la pausa pranzo Jeff mi porto al centro del paesino Wanjin dove si trova la chiesa più vecchia di tutta Taiwan (Wanjin Basilica), qui ho potuto fare qualche foto e riscontrare ancora una volta la gentilezza dei locali (il più vecchio tra un gruppo di persone che lavorava per installare le luminarie di Natale vicino la chiesa mi si è avvicinato offrendomi il pranzo (vassoio pronto con riso e altro). Appena passato il mezzogiorno ci siamo diretti all’Università di Pingtung (National Pingtung University of Science and Technology), al suo interno infatti è presente un parco protetto con alcuni stagni. Nel primo sono riuscito a pescare con difficoltà perché il retino di Jeff era andato perso (l’avevamo lasciato sulla macchina quando eravamo partiti). In ogni caso ho potuto fotografare dei bellissimi Macropodus opercularis pescati di un suo amico. Negli altri stagni, questa volta artificiali, e utilizzati dai ricercatori dell’Università per test sull’inquinamento ho visto moltissime Tilapie, Koi e bellissime tartarughe che prendevano il sole su alcune roccie. Di pesci locali però nessuna traccia. Decidemmo di tornare sui nostri passi per pescare ancora nella prima località, adesso a “pescare” c’erano anche un gruppo di ragazzi (probabilmente ai primi anni di Università) che raccoglievano campioni di acqua. Alla fine della giornata avevo pescato i seguenti pesci e gamberetti: Rhinogobius rubomacultaus , Rhinogobius giurinus , Cobitis sinensis, Acrossocheilus paradoxus , Candidia barbata , Macropodus opercularis e Neocaridina denticulata (o forse ma molto improbabile Caridina pseudodenticulata). Si era fatto tardi e decidemmo di tornare verso Kahoshiung. Salutai Jeff a malincuore con moltissimi “Xie-Xie” era stata veramente una giornata bellissima riproponendomi di tornare presto e magari pescare nel nord del paese. Tra l’altro ricevetti in dono da Jeff e dal Prof. Chyng-Shyan Tzeng un libro (in cinese ma con il nome scientifico dei pesci anche in latino) : “The Freshwater Fishes of Taiwan”realizzato dal Prof. Tzeng nel 1986. Il giorno dopo finalmente l’attesissima competizione di mia moglie, sfortunatamente il nostro team è arrivato solo secondo , ma secondo ai mondiali, quindi và benissimo (anche se si sono giocate il primo posto solo per nervosismo)! Finalmente il giorno successivo: vacanza. Prima il treno ad alta velocità (wow 350 km all’ora e non sentirli) poi due voli e finalmente in serata siamo arrivati a Phuket, un paradiso! Qui abbiamo passato due bellissimi giorni, sfortunatamente il primo mi sono ustionato facendo snorkeling e quindi il successivo non sono riuscito ad andare a pescare (sono un coglione!). In ogni caso abbiamo passato delle splendide giornate di riposo (fotografando di tutto: fiori (quante orchidee!!!), granchi, insetti, opossum, pesci palla enormi spiaggiati,…e anche un serpente marino che si stava arrampicando sugli scogli vicino all’attracco dei motoscafi, forse era la stagione degli amori???)! La sera siamo andati a visitare quel “porcaio” di Pintong, da vedere ma giusto per un paio di ore. Dopo questo “paradiso” ci aspettavano altri due giorni a Phi-Phi island. Di buon ora abbiamo preso un traghetto che dopo tre ore e varie “soste” turistiche ha portati nella parte alta dell’isola più a nord che compone Phi-phi. Lungo il tragitto ci siamo “accostati” alle grotte dove gli “zingari del mare” raccolgono i nidi di rondine da vendere in Cina e alla famosa spiaggia del film “The Beach” (si bella ma con troppi turisti!). Il tempo non era dei migliori ma, nonostante la pioggia del pomeriggio, non mi sono lasciato intimorire e sono andato a fare uno splendido bagno solitario (in acqua c’ero solo io e un “marinaio” che dormicchiava cullato dalle onde su una delle imbarcazioni tipiche della zona). Durante il giorno si potevano osservare centinaia di millepiedi mentre la sera era il regno dei rospi (probabilmente Bufo melanostictus), tra l’altro assolutamente silenziosi! La nostra penultima giornata (piovosa) l’ ho dedicata alla ricerca di aree con acqua dolce, le uniche pozze che ho trovato erano due enormi stagni con ninfee, peccato che però all’interno ci fossero sono delle enormi Tilapie (che probabilmente avevano fatto piazza pulita di tutti gli altri pesci). Io nonostante gli sforzi, non sono riuscito a pescare niente!!! Nelle fontane che circondavano la struttura principale del “resort” (attorniato da centinaia di Orchidee!!!) sono riuscito a trovare delle lumachine ( probabilmente Melanoides tuberculata). A parte vari bagni e tante foto a tutti gli insetti e fiori dell’isola ho fatto ben poco altro (e il tempo “incerto” non aiutava). Il giorno successivo finalmente il sole. Finalmente si poteva apprezzare tutta la bellezza di questo luogo…peccato che però nella tarda mattinata, ci aspettavano due motoscafi che in meno di un’ora ci avrebbero portati sull’isola di Phuket. Nel porto però ultima sorpresa, in mezzo al fango un gruppo di Perioftalmi buffissimi con i loro salti e le loro parate di minaccia! Sfortunatamente da li a poco avremmo preso un pullman per arrivare all’aeroporto dell’isola, da qui un aereo fino a Bangkok e dopo moltissime ore di attesa, finalmente alle 3:30 di mattina partimmo alla volta dell’Italia. Solo dopo abbiamo scoperto chel’aeroporto sarebbe stato occupato e che per 15 giorni non ci sarebbero stati voli!!!)!!! L’arrivo a Roma in tarda mattinata fu traumatico (nebbia) per non parlare della neve che sarebbe cascata il giorno successivo. In ogni caso i pesci hanno sopportato benissimo il viaggio e dopo alcune settimane alcuni hanno cominciato a riprodursi. Cosa dire del viaggio: BELLISSIMO, la gente tutta cordiale e i posti spettacolari…spero di poterci tornare ancora quanto prima! |