La Ludwigia repens è una pianta a stelo appartenente alla famiglia delle Onagraceae. Il nome “Ludwigia” le fu attribuito dal grande Linneo, nel 1753, in onore del famoso scienziato tedesco Christian Gottlieb Ludwig, mentre il suo attributo “repens” sta a significare che è strisciante o distesa sulla superficie dell’acqua.
Essa può trovare ospitalità in tutti gli acquari, sia che appartengano ad acquariofili esperti sia che siano curati da neofiti; questo per chiarire che è una delle piante rosse che sono fra le meno pretenziose da coltivare nell’acquario e, da non sottovalutare il fatto che è fra quelle che crescono più rapidamente. Pertanto, non ci devono essere dubbi nell’inserire nella vegetazione della propria vasca questa specie che, con il suo colore rosso, dà al complesso una notevole vivacità.

Ambiente in libertà
La Ludwigia repens è originaria dell’America del Nord, del Messico e degli Stati Uniti, per arrivare a El Salvador nei Caraibi. Essa vive in tutte le raccolte d’acqua dai fiumi, ai torrenti, ai laghi e ai canali; la si trova sempre in acque poco profonde a movimento lento, in paludi, stagni, su fondali limosi, sabbiosi, torbosi, con foglie degli alberi in decomposizione, sempre presso le sponde, dove spesso forma spessi tappeti galleggianti sulla superficie dell’acqua.
Dopo essere stata importata in Europa, ha trovato il suo ambiente ideale nel bioma temperato, cioè dove il clima è moderato nel contesto della ricca biodiversità delle foreste temperate dell’Europa centrale e occidentale (Austria, Ungheria, Spagna, ex Cecoslovacchia); si è spinta, poi, fino nel Bangladesh, e ha preso il volo, tanto che oggi è diffusa in tutto il mondo, come specie perenne, con la sola esclusione dell’Australia e dell’Antartide.
Oggi è una delle piante più diffuse negli acquari di tutto il mondo.
Riproduzione e propagazione della Ludwigia repens
A proposito della riproduzione, si chiarisce subito che nel caso della pianta in esame è meglio non pensare a piante da seme, che è roba da serre, dove c’è tutto quello che serve, e soprassedere. Quindi, andando sul sicuro, è bene accontentarsi della propagazione che è facile, come si ha in tutte le piante a stelo. Siccome la pianta cresce rapidamente e tende a spandersi sulla superficie togliendo la luce all’acquario e diventando troppo invadente, le si accorciano i rametti di 10 o 15 centimetri, ridandole una forma piacevole e recuperando i germogli laterali e quelli superiori per piantarli nel fondo come talee, sicuri che in poco tempo mettono radici e iniziano a crescere.
Però, è pure opportuno ricordare che la posizione della massa erbacea alla superficie dell’acqua è di vantaggio per le piante, perché consente lo sfruttamento sia dei nutrienti disciolti nel liquido, sia di quelli che, leggerissimi, vagano nell’aria che la sovrasta.
Quarantena
Quando si vuole inserire nel proprio acquario una Ludwigia repens, solamente se si è del tutto sicuri che sia stata coltivata in vitro,nelle condizioni di sterilità che solamente un laboratorio può garantire, si può procedere con tranquillità; in caso contrario è necessario metterla in quarantena e, poi, disinfettarla attentamente, per evitare rischi di contaminazione nella vegetazione dell’acquario.
Caratteristiche generali della Ludwigia repens
La Ludwigia repens non è molto esigente. Non necessità di una forte illuminazione e nemmeno di una fertilizzazione di anidride carbonica (CO2). Se la luce è troppo potente, la pianta cresce inclinata o addirittura coricata, mentre sviluppa getti laterali.
Le foglie hanno una faccia sul verde e l’altra sul rosso; e le tonalità rosse delle sue foglie, lateralmente arrotondate e terminanti con una piccola punta, si accrescono se la presenza del nitrato NO3 (5 mg/l) è bassa, quella dei fosfati è alta (1,5-2 mg/l) e c’è quella del ferro e dei micronutrienti.
Le foglie meno illuminate hanno la tendenza ad assumere una colorazione più verso il verde che verso il rosso caldo e ramato di quelle in piena luce. Con la variazione della luminosità, la Ludwigia repens risponde con il cambiamento del colore delle foglie, per cui non a caso le è stato attribuito il nomignolo di “pianta camaleonte”.

Descrizione e inserimento nell’acquario
Tornando sull’argomento luce, non è male chiarire un paio di punti, perché oltre alla potenza della luce, è altrettanto importante la durata temporale della stessa. Indicativamente, questa può restare accese dalle 8 alle 12 ore; ebbene, se il ciclo di luce è elevato, è possibile che sulle superfici fogliari le alghe si sviluppino in maniera esagerata; se, invece, è scarsa, gli steli tendono a “filare”, allungandosi troppo, mentre la faccia rossa perde la sua tonalità aggressiva. Come si dice, “in medio stat virtus“, per cui un ciclo di 10 ore dovrebbe essere l’ideale, però stando bene attenti per poter intervenire per tempo se si presenta l’uno o l’altro caso.
Talora, dai nodi delle foglie si sviluppano radici aeree la cui funzione è quelle di assimilare i nutrienti che fluttuano nella colonna d’acqua e, se raggiungono il substrato, contribuiscono ad assorbire quelli che ci sono.
Importante ricordare che essa teme i cambiamenti repentini della temperatura che, pertanto è opportuno che questa sia costante; ne sopporta variazioni, ma se non sono troppo grandi e per tempi limitati, altrimenti la si perde.
La sua altezza può raggiungere i 40 centimetri e più, per cui, per favorire la sua forma ma anche la sua salute, o la si utilizza come pianta da centro oppure la si usa nello sfondo, per non intralciare la vista delle altre piante più basse.
I parametri dell’acqua devono essere i seguenti: temperatura 22-28°C. pH 6,0-6,8, dGH 8-10.
Conclusione
Volendo una pianta che sia di facile coltivazione e che dia un tocco di variabilità nel verde omogeneo delle colleghe dell’acquario, magari facendo un riferimento agli acquari olandesi, non c’è da tentennare: la Ludwigia repens è pronta a fare il suo dovere secondo i desiderata personali.

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