Quando i pesci non hanno colori vivaci e appariscenti, potrebbero non piacere a tutti, e va bene così. Tuttavia, l’interesse commerciale di alcuni nel vendere anche pesci che in natura non lo sono li porta a colorarli artificialmente. Questo li rende appetibili per acquariofili inesperti o alle prime armi, che li acquistano entusiasti, entusiasti del loro operato.
Purtroppo, gli acquirenti sono inconsapevoli del fatto che la colorazione artificiale, attraverso iniezioni sottocutanee oppure trattamento laser, non è indolore per le piccole vittime e, oltretutto, ne mina le resistenze fisiche e, alla fine, le conduce a una morte prematura: e i neofiti sono convinti e soddisfatti, perché sicuri di portare a casa qualcosa di speciale per il loro acquario.
- 1 Tecniche di colorazione e loro effetti
- 2 La manipolazione genetica: i GoldFishes
- 3 Dall’esperimento scientifico al mercato degli acquari
- 4 La commercializzazione dei GloFishes
- 5 Varietà di pesci geneticamente modificati
- 6 L’effetto della luce sui pesci fluorescenti
- 7 Il caso del Parambassis lala e altre vittime
- 8 Il fascino ingannevole dei pesci colorati
- 9 Le conseguenze etiche del commercio
- 10 La situazione legale
Tecniche di colorazione e loro effetti
La colorazione dei pesci viene eseguita usando tre tipi di pigmenti: la melanina, per le tonalità nere, il carotene per il rosso o il giallo e la guanina, per riflessi argentei. Queste sostanze agiscono in modo diverso, ma sempre creando problemi di salute, dolori atroci e, si ribadisce, morti premature.
La manipolazione genetica: i GoldFishes
Oltre a tale forma di manipolazione, ce n’è una che va molto più a monte, riguardando gli embrioni dei pesci che vengono geneticamente modificati in modo tale da apparire bioluminescenti, con il risultato di ottenere i cosiddetti GoldFishes, alias pesci fluorescenti.
Dall’esperimento scientifico al mercato degli acquari
In tutto il mondo esiste la possibilità che i corsi d’acqua, per colpa dell’uomo o ragioni varie, possano essere inquinati da sostanze, talora anche tossiche. Ebbene, a Singapore si sono chiesti se, usando la fluorescenza, fosse possibile individuare le raccolte d’acqua pericolose per la salute di tutti e non solo dei pesci, in modo da proteggere le popolazioni locali dal pericolo di avvelenamento; e si giunse alla conclusione che si poteva fare ricorrendo a pesci fluorescenti.
La commercializzazione dei GloFishes
I risultati, secondo molti, furono tanto soddisfacenti che l’azienda Yorktown Technologies, nel 2003, acquistò la novità, ma con tutt’altro scopo, cioè quello di produrre pesci fluorescenti per gli acquari domestici, mettendo sul mercato del settore il Pesce Stellare Rosso (Starfire Red Danio).
Varietà di pesci geneticamente modificati
Da allora, la nuova tecnologia è stata applicata con varie combinazioni di colori in diverse specie di pesci per la produzione di GloFishes, pesci geneticamente modificati, cioè pesci fosforescenti, fra i quali si possono ricordare il Gymnocorymbus ternetzi, il Puntigrus tetrazona, il Danio rerio, o anche gli squali della specie Gyrinocheilus aymoneri, definiti “GloFish Shark”, che per colorazione possono essere Electric Green, Moonrise Pink, Cosmic Blue, tanto per citarne qualcuno.
L’effetto della luce sui pesci fluorescenti
L’effetto dei pesci fluorescenti è diverso a seconda del colore della luce: infatti si presentano solamente luminosi sotto la luce bianca, mentre se questa è blu diventano fluorescenti.
Il caso del Parambassis lala e altre vittime
Uno dei pesci che ha corso il rischio di essere colorato è stato il Parambassis lala che, se la si vuole chiamare fortuna, essendo tanto piccolo da rendere difficile e costoso l’intervento, non suscitò lo stesso interesse che, purtroppo per loro, lo fu per altri piccoli, innocenti inquilini dei nostri acquari.
Il fascino ingannevole dei pesci colorati
Del resto, è inutile farsi illusioni: vedere gioielli coloratissimi, luminosi e fluorescenti muoversi delicatamente o sfrecciare nell’acquario è uno spettacolo meraviglioso. Tuttavia, esistono anche in natura pesci molto colorati che lo sono perché così deve essere, e non per capricciose interpretazioni dell’uomo che vanno contro natura.
Le conseguenze etiche del commercio
Sicuramente, se il commercio talora non funzionasse semplicemente come un mezzo per il proprio benessere, sarebbe un vantaggio per tutti gli acquariofili, sia per quelli che sanno di che cosa si tratta, per cui è una loro scelta, sia per i neofiti che, in un certo senso indifesi, possono cadere nell’acquisto di questi animaletti pressoché trasformati in assurdi buffoni e sofferenti per le conseguenze del venefico trattamento subito.+
La situazione legale
Nel 1997 è iniziata una compagna contro la pratica della colorazione da parte di acquariofili, biologi, ittiologi ed è continuata con la richiesta agli stati d’Europa di vietarne l’importazione, causando una divisione fra coloro che sono d’accordo e quelli che lo sono meno. Per quanto attiene al nostro Paese, i pesci colorati artificialmente sono autorizzati alla vendita, non quelli geneticamente modificati che, per ora almeno, sono commercializzati liberamente solamente negli Stati Uniti.
Rischi ambientali e considerazioni future
Un’ultima considerazione doverosamente da fare riguarda la possibilità che pesci geneticamente modificati possano essere, per errore o per volontà, rilasciati in libertà e che abbiano una brutta influenza sulle specie indigene, danneggiandole: ebbene, pare che, almeno fino a oggi, ciò non sia capitato; tutto questo per due ragioni entrambe valide: la prima perché l’aspetto brillante e fluorescente sono un’attrazione per i predatori, che tendono a fare piazza pulita, mente la seconda riguarda l’energia fisica dei pesci naturali nei confronti di quali manipolati, che si trovano costantemente in difficoltà.
E per l’avvenire? Chi vivrà, vedrà!
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