Come tanti di noi, fin da bambino, ho avuto un’irresistibile attrazione per il mondo acquatico, che mi ha portato a fare esperienze dirette con i suoi abitanti, prima con pesci rossi, per poi arrivare a cimentarmi con il gotha dell’acquariologia: i coralli!
Nel 2001 inizia la mia esperienza marina, prendendo una vasca artigianale (che è ancora la mia vasca principale), in un negozio milanese e partii subito con l’idea di provare ad allevare coralli molli e, una volta arrivato a maturazione, inserii i primi pesci che, come per tanti, furono proprio una coppia di ocellaris. Di questa coppia oggi rimane il maschio che è il genitore dei piccoli di cui vi sto per parlare! Grazie ad Acquaportal riuscii a ottenere buoni risultati nell’allevamento di coralli, pesci e tutto ciò che riguarda questo fantastico hobby/malattia e la lettura degli articoli sulle riproduzioni mi avevano sempre affascinato particolarmente, portandomi a credere che anche io ci sarei riuscito, anche grazie ai consigli di persone che ce l’avevano fatta.
Questo articolo non differirà molto dagli altri in cui si tratta di allevamento, dato che tutte le procedure sono praticamente le stesse, ma è una prova ulteriore che con pochi accorgimenti e tanta dedizione si possono riprodurre in casa anche alcune specie di pesci marini.
Per quanto riguarda la vasca ho optato per un cubo della Wave da 30 litri riempito per metà con una miscela di acqua della vasca 3/4, phytoplancton ¼ e rotiferi arricchiti (circa 20 per ml) con prodotti appositi (roti rich). È molto importante schermare la vasca con un telo scuro che non permetta variazioni di luce dall’esterno (ogni minima variazione luminosa spaventerà le larve con l’alta probabilità di ucciderle) e fornire la vasca di una fonte luminosa costante 24h su 24. Non serve un hqi da 400w basterà un piccolo faretto o una semplice lampadina da poche watt, ma deve rimanere sempre accesa. LA MIA ESPERIENZA A 9 giorni dalla deposizione sono riuscito a prelevare una settantina di larve che ho delicatamente pescato con un bicchiere aiutandomi con una torcia, il tutto naturalmente a luci e pompe spente (la schiusa avviene circa un’ora dopo lo spegnimento delle luci). Le ho spostate nella vaschetta sopra descritta e per la settimana seguente ho fatto circa 3 cambi del 60% dell’acqua rimpiazzandola con quella dell’ acquario dei genitori e con phyto nuovo. Pensai di nutrire prevalentemente con cibi secchi coadiuvando solo alla sera con pochi rotiferi e i primi naupli di artemia che sono sì molto nutritivi appena schiusi, ma anche noiosi da ottenere. Dopo una decina di giorni somministrando prevalentemente svc, scaglie shg marino sbriciolate e una volta la sera pochi naupli, iniziò a sbucare la seconda banda e i piccoli iniziarono a cercarsi i loro spazi e elementi con cui fare simbiosi (interruttore galleggiante!) La maggior parte dei superstiti (una decina) se ne stanno in gruppo nei pressi del fondo. Grazie a quest’alimentazione più ricca di quella viva, anche la terza ed ultima banda non tarda ad arrivare e si notano già le differenze tra gli esemplari (chi più grande e sviluppato, chi più piccolo, chi più intraprendente ecc…) Su consiglio di un appassionato (il mitico Teo Algranati!!!) che è riuscito svariate volte a riprodurre con successo i pagliaccetti, ho inserito un piccolo sarcophyton che ha subito attirato l’attenzione di un primo pagliaccetto, mentre gli altri se ne stavano tutti in gruppo a mezz’acqua o nei pressi del fondo, indice che erano ormai passati nella fase bentonica della propria vita. Arrivò anche il momento di togliere finalmente il telo che copriva i lati della vasca.
Un mese e mezzo dopo la schiusa pensai che sia arrivato il momento di provare a mettere una vaschetta di plastica con coperchio (l’esperienza insegna hehe!) all’interno della vasca con i genitori e pescai anche un paio di anemoni da inserire visto che sicuramente serano pronti per la simbiosi, che avvenne in tempi brevissimi.
Purtroppo appena inseriti gli anemoni uno dei piccoli, non so come, è rimasto incastrato sotto il piede di un anemone che si spostava ed è morto.
CONCLUSIONI RINGRAZIAMENTI
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