Una specie di pesci veramente belli, adatti per un acquario sub-tropicale domestico, con i suoi pregi, apprezzabili, e i suoi difetti, perdonabili, è quella dello Jordanella floridae (chiamato popolarmente American Flag, cioè Bandiera Americana), unica della famiglia dei Cyprinodontidae; la specie è stata descritta per la prima volta da Goode e Bean, nel 1879. Il nome Jordanella è in onore dell’ittiologo e presidente fondatore dell’Università di Stanford, David Starr Jordan, vissuto a cavallo fra il XX e ll XIX secolo, mentre floridae lo si deve alla penisola della Florida, sita nella parte meridionale del Nord America nell’Oceano Atlantico, dove il pesce è endemico.

- 1 Ambiente di origine: habitat naturale della Florida e distribuzione geografica
- 2 Aspetto: morfologia e dimorfismo sessuale della Jordanella Floridae
- 3 Acquario: allestimento e parametri ideali per l’allevamento
- 4 Comportamento e compatibilità: carattere aggressivo e scelta dei coinquilini
- 5 Alimentazione: dieta equilibrata tra cibo vivo e vegetale
- 6 Riproduzione: processo di deposizione e cura della prole
- 7 Consigli per acquariofili esperti
Ambiente di origine: habitat naturale della Florida e distribuzione geografica
Come appena ricordato, il pesce è endemico della penisola della Florida, dove lo si trova soprattutto nei tratti meridionali dei bacini dei fiumi St. Johns e Ochlockonee, nelle acque dolci e salmastre, in raccolte d’acqua poco profonde, paludi, stagni, canali, fossati, tutti ricchi di vegetazione, dove il moto ondoso è tranquillo, se non nullo; è comune anche negli Stati Uniti del Sud fino nel Messico, nello Yucatàn.
A proposito delle caratteristiche dell’acqua in libertà, ci sono pareri diversi a proposito della salinità. Infatti, mentre qualcuno ritiene che gli Jordanella floridae non vivano comunemente in acque salmastre, come dichiara, per esempio, Seriouslyfish, per il quale il fatto che li si trovi in quell’ambiente è da ritenere solamente occasionale e che essi preferiscano l’acqua dolce, poco profonda e calma, i North American Native Fishtanks sono convinti che essi vivano meglio in un ambiente salmastro, a bassa salinità, vale a dire dallo 0,5 al 3%, ossia da 500 a 30.000 ppm.
Per quanto riguarda l’alimentazione, sono animali onnivori, che in libertà si nutrono di piccoli crostacei, larve di insetti, molluschi, vermi, alghe e resti vegetali.
Aspetto: morfologia e dimorfismo sessuale della Jordanella Floridae
I pesci sono veramente molto belli, i maschi soprattutto, con i loro colori vivaci e sgargianti. Il corpo, di forma ovaloide, è abbastanza robusto. Il maschio, coloratissimo, ha il dorso di un verde scuro, che piano piano si schiarisce andando verso il ventre. Lo adornano, in senso orizzontale, strisce di scaglie colorate alternativamente di rosso e azzurro brillante con riflessi argentei; le pinne, trasparenti, sono chiazzate di azzurro e rosso.
Gli stessi colori si ritrovano nelle femmine, in un modo più tenue, mentre esse sono più piccole dei maschi, che possono raggiungere i 7 centimetri, e più rotonde, soprattutto quando sono gravide. Ad accentuare la differenza fra i sessi contribuisce una macchia scura, situata nella parte posteriore della pinna dorsale delle femmine, che nei maschi è assente.
Le aspettative di vita sono fra i 5 e gli 8 anni.
Acquario: allestimento e parametri ideali per l’allevamento
Per una coppia di Jordanella floridae può bastare un acquario della capacità di 40 o 50 litri d’acqua, però, se si vuole inserire un gruppetto di questi pesci o di altre specie, è chiaro che il volume deve essere adeguatamente ridimensionato.
In merito all’arredamento, non ci sono particolari esigenze ma, essendo il maschio un po’ turbolento, non è male che la piantumazione sia abbondante (con presenza di alghe morbide per questioni alimentari) e di Riccia, se possibile, e di oggetti che formino anfratti e nascondigli.
I parametri dell’acqua consigliati sono i seguenti: temperatura: 18 – 30 °C, pH: 6,5 – 8,5, durezza: 36 – 357 ppm.
Non è male un buon filtro a spugna, che ha il pregio di non smuovere troppo l’acqua, considerato che gli Jordanella floridae preferiscono acque calme e tranquille.
Per quanto attiene all’illuminazione, non ci sono particolari esigenze: però questa deve essere sufficiente per favorire la crescita delle piante e delle alghe filamentose, che possono servire come substrato preferito per la deposizione.
Comportamento e compatibilità: carattere aggressivo e scelta dei coinquilini
La specie è per natura vivace, combattiva e, perché no?, aggressiva; insomma, un caratterino da prendere con le molle. E, in effetti, l’ideale sarebbe allevare una coppia di Jordanella floridae e, qualora si volesse che fossero di più, a meno che non si inserisca un bel gruppo, sarebbe bene che le dimensioni dell’acquario consentissero ai maschi di nuotare lontani l’uno dall’altro; naturalmente, il discorso sulle dimensioni si estende anche al caso in cui si voglia attivare un acquario misto.
Detto questo, è facile intendere che, come coinquilini, non si devono scegliere pesci timidi e timorosi, che diventerebbero oggetto di trattamenti da strada; peggio ancora se questi sono possessori di delicate e sgargianti grandi pinne, come quelle dei Betta o dei Guppy, perché sarebbero un irrefrenabile invito a morderle e sbocconcellarle.

Alimentazione: dieta equilibrata tra cibo vivo e vegetale
In linea di massima, in acquario, il cibo secco è accettato, ma è opportuno che siano offerti regolarmente pasti di cibo vivo o congelato, costituito da Daphnia, Artemia salina o Chironomus, per esempio; tuttavia non devono mancare alghe filamentose, che fanno parte della dieta del Jordanella floridae, spesso ricche di graditi microrganismi.
Se le alghe mancano, si può offrire mangime ricco di vegetali (spinaci bolliti o altri), che ne costituiscano i sostituti.
Riproduzione: processo di deposizione e cura della prole
Quando i pesci sono pronti per la deposizione delle uova, il maschio, divenuto più intensamente colorato, delimita un territorio attorno a sé, tenendo alla giusta distanza eventuali rivali, e avvia una specie di corteggiamento; dopodiché, ha inizio la deposizione di una ventina di uova, rilasciate dalla femmina singolarmente o a piccoli lotti, immediatamente fecondate dal maschio; questa continua per diversi giorni, in minuscoli avvallamenti o fissandole contro piante, alghe o pietre per mezzo di filamenti sottilissimi.
Il seguito non trova del tutto d’accordo gli acquariofili, giacché per qualcuno i genitori si mettono a guardia della loro covata fino alla schiusa, con la movimentazione dell’acqua attorno alla stessa; secondo altri, è solamente il maschio a comportarsi come un difensore estremo della sua futura prole, mentre la femmina è una potenziale pericoloso mangiatrice delle sue uova; ma non manca colui che è dell’avviso che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, per cui, a scanso di equivoci, non è male o raccogliere le uova e sistemarle al sicuro in un acquario a parte oppure, farvi deporre direttamente le uova per poi rimettere la coppia nell’acquario comune.
In entrambi i casi, è necessario rispettare la raccomandazione che i parametri dell’acqua siano gli stessi.
Il periodo di incubazione è strettamente legato alla temperatura: la schiusa delle uova avviene dopo 5-7 giorni alla temperatura di 25°C; se la temperatura è più bassa, può avvenire anche dopo due settimane.
Gli avannotti, non appena assorbito il sacco vitellino, iniziano a nuotare liberamente e a quel punto è necessario iniziare la loro nutrizione basata su naupli di Artemia salina, microvermi oltreché cibo micronizzato.
In buone condizioni essi crescono abbastanza rapidamente.
Consigli per acquariofili esperti
Sicuramente, l’allevamento di Jordanella floridae è consigliato ad acquariofili esperti, che sappiano come comportarsi con questa specie di pesce, altamente aggressiva nei confronti di suoi simili e degli altri inquilini dell’acquario, in modo particolare quando si entra nel periodo riproduttivo, come ricordato più sopra, dove, fra l’altro, si è pure puntato il dito sul fatto che ama mordere le pinne belle e abbondanti dei compagni di vasca.
Pertanto, gli eventuali compagni è bene che siano scelti pesci che amino stare sul fondo, quali i vari pesci gatto, oppure pesci che nuotino presso la superficie, come i poecilidi o i caracidi: in breve, si potrebbe suggerire di inserire pesci che girino alla larga e che non siano di disturbo.
Foto di copertina di Citron: – Pubblico dominio, via Wikimedia Commons