Vasca: Ferplast Cayman 60 professional modificato (ho tolto coperchio e ho usato dei comuni portalampada E27. L’idea l’ho presa dall’utente del forum di AcquapPortal Linea). Dimensioni 62,5 x 34,5 x h45,5 cm.
Fondo: Ghiaetto nero e terra da giardino come substrato fertile.
Valori attuali: pH 7.5, KH 6, GH 14, NO2 0, NO3 0, PO4 0, T variabile con le stagioni. La lascio andare a 20°C in inverno. Punte di 31°C in estate. I valori di rete sono pH>8, KH 10, GH 16, NO3 10 mg/l. Uso solo questa, anche per i rabbocchi. Non fertilizzo mai. La fertilizzazione è affidata agli animali (le caridine finora) e ad una somministrazione “generosa” di cibo che non essendo consumato nel breve periodo va a fornire azoto, fosforo e microelementi in colonna. La Walstad assume (con prove di analisi chimiche) che il mangime viene prodotto con organismi che contengono gia quei micro elementi di cui le piante abbisognano. Inoltre l’acqua di rete è carica di elementi vari tra cui Cl, K e S. (ovviamente parlava delle acque di rete americane, di cui riportava le analisi). Il fondo di terriccio è ricco di sostanze e materiale organico. Riporto un passo tradotto dal libro riguardo il fondo:” Un sedimento con un redox tra +70 e +120mV sembra essere ottimale, così da permettere il rilascio dei nutrienti. Ad un valore moderatamente basso di redox i metalli dalla forma ossidata passano alla forma solubile, per esempio il manganese da MnO2 passa a Mn2+.La “microzona ossidata” è lo strato superficiale del sedimento. Separa il sedimento anaerobico dallo strato aerobico dell’acqua soprastante. Anche se è formato da uno strato di pochi mm esso è criticamente importante. Per prima cosa previene che i nutrienti passino nella colonna d’acqua, per esempio il ferro solubile (Fe2+) in questo strato passa nella sua forma ossidata (FeOOH). Secondo questa è una zona di notevole attività batterica. Qui vari batteri neutralizzano l’ammonio e l’acido solfidrico prevenendo che queste tossine, che si formano negli strati inferiori, passino nella zona d’acqua. Convertono inoltre il metano in CO2 che può essere utilizzata dalle piante e la materia organica in sostanze utili”. La CO2 non viene somministrata. Molte piante riescono ad ottenere il carbonio dai carbonati presenti in acqua (decalcificazione biogena). Le specie che non ci riescono devono ottenere quella disciolta in acqua e a questo sopperiscono i DOC (carbonio organico disciolto) generati con le decomposizioni del mangime in eccesso e della materia organica presente nel substrato. Personalmente cerco di favorire ciò con l’introduzione di foglie di quercia e pignette d’ontano che, oltre a rilasciare acidi, subiscono una lenta decomposizione fino a sfaldarsi in vasca. Concludo con i cambi d’acqua. Questi vengono fatti in misura del 40% ogni quattro mesi circa. Dopo il cambio si ha un breve periodo di assestamento delle piante che dopo circa 1-2 settimane riprendono la crescita. Rabbocco con sola acqua di rubinetto. E’ interessante notare il fenomeno di riduzione delle durezze. Passo da un GH di 16 dell’acqua di rete a 14. Il KH passa da 10 a 6. Passato un periodo variabile di quattro mesi circa assisto ad una stasi completa se non addirittura sofferenza delle piante. Probabilmente questo fenomeno è provocato dall’accumulo di allelopatici e a squilibri ionici delle sostanze in colonna. Qui passo al cambio d’acqua. |
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